Il 12 settembre 1923 in una casa nella campagna alla periferia di Forlimpopoli nacque Alteo Dolcini, fondatore del Tribunato di Romagna. Amante delle tradizioni e storico della sua terra, si prodigò per tutta la vita per la riscoperta, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale ed economico romagnolo.
In occasione del 97° anniversario della nascita di Dolcini, il tribuno Gianluigi Riguzzi ci propone questa sintetica biografia che traccia i momenti importanti della sua vita e ne rammenta le più ragguardevoli iniziative ed opere.
Nel 1940 si arruola volontario nell’esercito e viene inviato a combattere in Africa.
Sue corrispondenze sono pubblicate dalla rivista “Il Trebbo” ed articoli sulla rivista “10° Battaglione Arditi”. Nel 1945, dopo due anni di prigionia, rientra in Italia. Viene assunto come impiegato dalla Prefettura di Firenze; contemporaneamente continua gli studi universitari presso il locale ateneo dove consegue la laurea in Economia e Commercio nel 1950. Ottiene il trasferimento alla Prefettura di Ravenna, e vi rimane sino al febbraio 1956, anno in cui vince il concorso di Ragioniere Capo del Comune di Faenza.
Inizia la carriera di funzionario della Pubblica Amministrazione, che termina con il pensionamento nel 1988 quando copre la carica di Segretario Generale del Comune di Faenza; è in questa città, che promuove e realizza manifestazioni quali “Il Palio del Niballo”, “La Giornata del Faentino Lontano”, “La Nott de Bisò”, “La Rassegna Dialettale del Teatro”, “La Primavera di Oriolo dei Fichi”.
La passione divulgativa sui fatti di Romagna l’affronta sia nelle vesti di giornalista, sia in quelle di scrittore.
Alle sue intuizioni, si devono la costituzione dell’Ente Tutela Vini di Romagna, della Società del Passatore e la creazione della Ca’ de Bé di Bertinoro, alla quale seguirono la Cà de Vèn di Ravenna e la Cà de Sanzvés di Predappio.
In particolare, pongo l’accento sull’anno 1967 quando, dall’ amicizia con il giornalista e scrittore Max David, contribuisce in maniera essenziale alla costituzione del Tribunato dei Vini di Romagna, poi Tribunato di Romagna, chiamando a raccolta le più importanti personalità romagnole, e non solo, nel campo culturale, scientifico, economico; mi riferisco ad Aldo Spallicci, Piero Zama, Francesco Serantini, Don Francesco Fuschini, Frederich Schurr, Guido Nozzoli, Tino Dalla Valle, Walter Della Monica a cui seguono Massimo Stanghellini Perilli, Nevio Matteini, Rino Alessi, Lorenzo Cappelli, Sergio Foschi, Silviero Sansavini, Fabrizio Fornasari e tanti altri.Il dott. Dolcini, fondatore della rivista “Mercuriale Romagnola”, ha scritto ventisette libri nei quali ha espresso la sua vena divulgativa su temi di carattere culturale, storico, amministrativo che hanno come filo conduttore la Romagna. Ideatore della 100 km del Passatore, ha promosso la nascita dell’Ente Ceramica Faenza, dell’Ente Musica Romagna e della associazione «Fo-Fa» (Forlì-Faenza).
In tutte le iniziative da lui ideate e realizzate ha sempre applicato il motto fondante della Società del Passatore: “sol da dé, gnit da dmandé” (“solo dare, nulla chiedere”) che risente un po’ del “Service above self “, quel servire al di sopra di ogni interesse personale, ispirato dalla filosofia del Rotary International, (la prima e storica associazione di Servizio internazionale) di cui Dolcini è stato partecipe, quale associato nel Rotary Club Faenza. Memorabile rimarrà la promozione romagnola col Presidente degli USA, Ronald Reagan che accoglierà alla Casa Bianca la delegazione guidata da Dolcini che, simpaticamente, gli donerà la capparella del Tribunato.
Era per me, doveroso, ricordare oggi Dolcini, primo ed insuperabile uomo marketing della Storia e Tradizione romagnola.
Gianluigi Riguzzi
Il codice QR sotto riportato, consente di riprodurre su smartphone un servizio televisivo dedicato dal TG Regionale ad Alteo Dolcini a dieci anni dalla morte
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