Si è tenuta a Bertinoro, nel vasto ambiente ora adibito a sala conferenze della chiesa di San Silvestro, la Tornata di Primavera del Tribunato di Romagna, evento che sancisce il ritorno all’attività dell’associazione dopo i due anni anomali a causa della pandemia. Ha aperto la tornata il discorso della sindaca di Bertinoro, Gessica Allegni, un discorso a braccio, pieno di calore, chiaro, evidentemente sentito, sulla Romagna, su Spallicci, e sulla tragica e del tutto inattesa situazione attuale dell’Europa.
Inevitabile la riflessione indotta da quest’ultimo argomento, che indurrebbe al pessimismo più nero se i soci del Tribunato non seguissero per convinzione la strada del progresso sociale, dell’impegno personale, del conseguimento pacifico e meritorio dei loro obiettivi. Regole di comportamento condivise dai quattro nuovi tribuni incapparellati nel corso di questa prima tornata dell’anno 2022 dopo l’esposizione dei rispettivi curricula: Simone Antoniacci, ingegnere civile libero professionista di Santarcangelo, Alberto Gamberini, avvocato di Ravenna, Angelo Ravagli, ingegnere di Traversara e Alessandro Svegli Compagnoni di Lugo.
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In programma era prevista la nomina a Tribuno anche per la faentina Maria Nives Visani, che però per precedente impegno si è trovata nell’impossibilità di intervenire. Sarà incapparellata nel corso della prossima tornata.
Ha poi preso la parola il Primo Tribuno, Giordano Zinzani, che ha presentato il relatore della tornata, professor Marino Biondi, comunicando anche il suo accoglimento nella Corte d’Onore del Tribunato. La relazione di Marino Biondi aveva come titolo: “Far conoscere la Romagna ai romagnoli e ai non romagnoli, fare amare la nostra piccola patria come figlia della patria grande”. Il tema è stato sviluppato illustrando con grande chiarezza ogni aspetto della figura di Aldo Spallicci, medico, poeta, politico e grande cultore e promotore dell’identità e delle tradizioni popolari della Romagna.
Al termine della tornata, il Primo Tribuno ha anticipato il programma 2022, che prevede diversi incontri riguardanti l’ambiente nei territori del ravennate – in particolare il Parco del Delta – e, per l’imolese, il geologo, paleontologo e politico Giuseppe Scarabelli (1820-1905) il cui secondo centenario dalla nascita si sarebbe dovuto celebrare due anni fa, ma fu rinviato a causa della pandemia.